• Deve arrivare il tempo in cui chi incontrerà te dovrà poter dire: “Come è buono Gesù”.
  • A poco a poco imparare a vivere per Lui.
  • La casa è più bella e più serena con la bellezza delle piccole cose, con il calore umano e la perfezione delle umili faccende.
  • Chi non soffre, rimane sterile, ma la sofferenza, accettata, produce vita.
  • Soffrendo ed offrendo, tu diventi canale di grazia e di forza.
  • Cristo ha scelto te come suo tabernacolo vivente.
  • Per la via stretta e disagiata si trova la gioia.
  • Dobbiamo chiedere con molta insistenza, perché Egli così ci comanda, per allenarci a star sempre sotto il Suo sguardo, cercando il Suo volto.
  • Noi siamo come lo specchio: se è rivolto al sole diventa luminoso, ma non è luce sua, è luce del sole.
  • Se lo specchio volta le spalle al sole per guardare a se stesso e rallegrarsi perché splende, con ciò stesso perde la luce che gli veniva dal sole e s’accorge che di luce propria non ne ha affatto.
  • L’amor proprio vorrebbe farci trovare una luce nostra, una virtù nostra e così ci fa perdere anche quella luce che abbiamo quando guardiamo solo al Signore.
  • Non siamo lampade, siamo specchi.
  • Quando t’accorgi che sei debole, peccatrice e buona a nulla, ringrazia di cuore il Signore e dì: “Come son contenta che Tu solo sei santo, o Signore!”.
  • L’amore per il prossimo non si improvvisa!
  • Amare una persona comporta anzitutto cercare ciò che in essa c’è di bello e di buono e compiacersene e parlarne volentieri.
  • O Gesù, abbi pietà della mia miseria e fa di me liberamente tutto quello che più è gradito al tuo Sacratissimo Cuore.
  • “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” vuol dire: dacci oggi il pane che ci occorre per oggi. Non ci ha detto di chiedere: “dacci oggi tutto il pane che ci renda tranquilli anche per domani e dopo domani!”.
  • Gesù è presente in te, anche quando tu non ci pensi, ed è presente in quelli che tu incontri in qualsiasi ora del giorno; ed è presente anche se essi non lo sanno o non ci pensano.
  • Sapessi come diventa serena la vita, quando lo specchio non si distrae dalla Luce per guardare a se stesso!
  • Essere amici di Gesù quando si è ammirati ed applauditi è un amore “da due soldi”.
  • Lo scopo della vita non è quello di arrivare a sentirci forti (come vorrebbe l’orgoglio), ma di abituarci ad aggrapparci a Dio in ogni pericolo, come un bambino si aggrappa alla mamma.
  • Signore, se Tu non mi amassi di Amore infinito, ti saresti stancato di me e mi avresti già tolto di mezzo.
  • “Ho paura della mia debolezza”. Ma è proprio la nostra debolezza il principale titolo per cui il Signore ci ama!
  • Egli vuole che da buoni figli suoi, noi facciamo come Lui: vedendo i difetti degli altri, ne proviamo tenerezza ed amore, anziché criticarli e disprezzarli.
  • Scopo del nostro Istituto è vivere nello spirito di obbedienza e di sottomissione amorosa, come Cristo l’ha praticata nella sua vita a Nazareth.
  • Per le anime consacrate e per voi in particolare, care Oblate di Nazareth, il voto dell’obbedienza è un vero “Albero della conoscenza del bene e del male”.
  • Nel piano d’amore di Dio niente c’è di imprevisto, tutto è compreso.
  • La pace nostra non deve dipendere dalla condotta degli altri ma dalla nostra unione a Cristo, che ci ha scelto come suoi discepoli per amare, compatire, pregare e soffrire per il bene di tutti.
  • La massima prova dell’amore ed il massimo di amore è il sacrificio della propria vita, e quindi, di tutti i beni che più la rendono attraente, se tutto questo è necessario o giova alla persona amata.
  • Non è una “nostra” santità quella che ci salva, ma il fatto che lascio regnare in me Cristo con la Sua santità.
  • Anche quando Gli do tutto me stesso, Gli do estremamente poco, perché attraverso me Egli può manifestare solo briciole del suo splendore.
  • Fu Maria “la talèa” nella quale fu innestata la gemma feconda che doveva diventare la Vite Vera che è Cristo. Vite Vera di cui noi siamo i tralci.
  • La Eucaristia comporta un impegno essenziale ed insostituibile: “Vivere per Gesù, come Gesù vive per il Padre suo”.
  • Occorre che il vostro amore per Cristo, e per il prossimo che Egli vi affida, sia un amore “a prova di bomba”, cioè superiore ad ogni limite.
  • L’amore senza limiti per Cristo Signore, che è vivo e dimorante in ciascuno di quelli con i quali trattiamo, è qualcosa che in tutti deve rafforzarsi e vivificarsi.
  • Nei momenti o tempi di fervore, ringraziamo il Signore per questa sua benevolenza, che non meritiamo.
  • Nei momenti di aridità o sconforto, uniamoci a Gesù, che nell’Orto e sulla Croce si sente abbandonato e solo, e condividiamo con Lui la sua pena tenendogli affettuosa compagnia.
  • Non pretendere che gli altri siano già buoni: lo diventeranno come e quando a Dio piacerà.
  • La cosa veramente importante per la nostra vita non è la riuscita delle nostre imprese ma l’allenarci a cogliere ogni occasione per diventare come Egli ci vuole.
  • Se tutti insieme viviamo come Maria e con Maria, saremo tanto vicini anche tra noi.
  • Ricambiare il Suo Amore è osservare con tutto l’amore e l’impegno la Sua legge per arrivare a quella felicità che mi offre.
  • Ricordate sempre che non con la critica ma con la comprensione e l’amore si diventa strumenti di Dio e si potranno aiutare gli altri a correggersi.
  • Il Signore permette i difetti altrui per farmi aprire gli occhi sulla scarsezza dell’amorevolezza mia! Quei difetti, infatti li definisce “pagliuzze”, mentre le mie critiche pesano sui Suoi occhi come una trave!
  • Qualcuno dirà: “Monsignore dice sempre le stesse cose!” È vero! Ma penso a quante volte il Signore, certe cose ha dovuto ripeterle a me!
  • Ciascuno di noi deve preoccuparsi dei difetti propri cento volte più che dei difetti altrui: perché sono i difetti nostri quelli che direttamente ci allontanano da Dio e rovinano le nostre anime.
  • La vita religiosa è un progetto di Cristo che noi conosceremo solo a poco a poco nel campo della nostra vita consacrata e che Egli a poco a poco realizzerà.
  • Allenati a svegliarLo sempre più spesso dentro di te, o, meglio, svegliati più spesso tu alla Sua presenza d’amore.
  • Il fermarsi a pensare che il sacrificio “è molto forte”, ci fa diventare avari col Signore.
  • Si vale più per ciò che si diventa che per ciò che si ottiene dagli altri.
  • Egli mai ci è così vicino come quando non si fa sentire e ci sembra lontano.
  • Benedette le nostre passate sciocchezze se ci hanno aiutato a capire quanto è buono Lui e quanto è sciocca la nostra superbia!
  • Se ad una persona vogliamo veramente bene, scopriamo e pensiamo più facilmente le cose buone.
  • Quando cadiamo Dio ci vede cadere. Quando confessiamo la caduta, Dio ci vede uscirne trionfalmente.
  • Vivere nel silenzio nel raccoglimento e nel nascondimento la vita umile e attiva dei tre grandi personaggi della Sacra Famiglia di Nazareth.
  • Siamo chicchi di frumento seminati da Dio nel terreno del mondo.
  • La contemplazione dei misteri della nostra redenzione è la via più breve e più giusta per diventare fedeli discepole di Gesù.
  • Chi tratta con voi assapori sempre più l’amabile atmosfera della casa di Nazareth.
  • Alla carità si accompagnano anche la tolleranza, la benevolenza, la generosità.
  • Si deve chiedere a Dio di non fare invecchiare lo spirito per riuscire a correre con entusiasmo contro ogni paura.
  • Uscirò dalla mediocrità se ogni giorno ricomincerò ad amare come Gesù, Maria e Giuseppe nella casa di Nazareth.
  • Nelle attività più umili e modeste della giornata mi sento al servizio del Signore e il titolo di serva mi onora.
  • È bello scoprire che la gioia della “nostra offerta” a Dio scaturisce solo quando comprendiamo l’amore di Cristo per noi.
  • La gioia nella vita comunitaria è grande quando si scopre il volto di Gesù in ogni volto di sorella che mi sta vicina.
  • Se amo e seguo Gesù Cristo devo avere l’occhio e il cuore attento ai bisogni di chi mi è vicino.
  • Quando si ama a tutto si arriva.
  • Dinanzi a Dio siamo uguali nella dignità e solo chi si sente a suo agio può vivere la gioia.
  • Mi preparo ogni giorno a vivere nelle diverse circostanze quotidiane e a dire: Eccomi! Con la prontezza interiore ed esteriore.
  • Il direttore d’orchestra non é quello che capisce più di musica degli altri, ma guai se manca.
  • Se non correggiamo i nostri difetti da giovani facciamo poi sempre più fatica a correggerci.
  • Quando c’è il fervore, conservalo per quando non c’è.
  • Obbedire sempre prontamente ad ogni disposizione.
  • Nel campo soprannaturale dovremmo considerarci sempre come deboli bambini.
  • La virtù più importante è l’umiltà di cuore.

Mons. Alberico Semeraro

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