FONDAZIONE  ISTITUTO OBLATE DI NAZARETH

60° Anno Giubilare  – 8 dicembre 2016 – 8 dicembre 2017

NAZARETH: IL SEME CHE CONTIENE LA VITA

da “L’umile quotidianità il carisma delle Oblate di Nazareth”

(S.E. Francesco Gioia)

“Spes messis in semine”, la speranza della mietitura è nel seme! La semente, che il contadino affida alla terra e all’avvicendarsi delle stagioni contiene le sue speranze. Per questo, quando spuntano i germogli, il contadino li difende dall’invadenza di erbacce e insetti, invoca la pioggia e il sole necessari nella giusta misura e nei giusti tempi. Per questo, egli osserva il cielo, se si oscura minacciando grandine o se rimane a lungo terso, promettendo siccità. Per questo, alle cure unisce la preghiera.

Così era quando era l’uomo con le sue mani – e non una macchina – a coltivare la terra. E così era quando Mons. Alberico Semeraro, nel 1947, venne nominato Vescovo di Oria, comune ancora agricolo e laborioso. Egli fece incidere sotto il suo stemma, su cui campeggiano tre belle spighe, il motto del seme quale custode delle speranze, con chiaro riferimento al suo cognome. E già dopo pochi anni di attività pastorale egli volle affidare al terreno della sua diocesi un seme, dando vita a un Istituto religioso per arricchire la comunità diocesana di un carisma.

Egli nutriva la speranza che questo seme potesse germogliare e diventare abbondante raccolto per la Chiesa di Oria.

S.E. Mons. Alberico Semeraro: fondatore dell’Istituto Religioso Oblate di Nazareth

(dalla relazione 7.12.2017 di P. Tarcisio Foccoli imc)

[…] L’uomo di Dio mons. Alberico Semeraro – sono certo – ha dovuto percorrere una esperienza di preghiera, di ascolto e di piena disponibilità alla volontà di Dio per aver avuto l’illuminazione e il coraggio di dar vita all’Istituto Religioso delle Oblate di Nazareth, ciò che Dio stesso gli aveva manifestato.

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Mons. Alberico Semeraro nacque a Martina Franca, in provincia di Taranto, il 19 gennaio del 1903 dall’architetto Carmelo Semeraro e dalla N.D. Isabella Motolese. Dopo le scuole primarie frequentò il seminario Romano maggiore al Laterano per prepararsi al sacerdozio, conseguendo la laurea in filosofia e teologia e la licenza in Diritto Canonico, distinguendosi per intelligenza e profitto.

Fu ordinato sacerdote l’11 Aprile 1925, e come sacerdote lavorò a Taranto nel Seminario Vescovile e nella Chiesa del Carmine elevata con lui a parrocchia. Il 1° maggio 1947 fu nominato Vescovo di Oria, e il 30 giugno ricevette la Consacrazione Episcopale da S.E. Mons. Ferdinando Bernardi nella cattedrale di Taranto, iniziando il Ministero Episcopale il 30 Agosto dello stesso anno.

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Per lo stemma episcopale, prese ispirazione dall’attestato di Laurea del suo trisavolo Raffaele Semeraro,   scegliendo il motto “Spes messis in semine” (dal latino, la speranza della messe sta nel seme). Iniziò sin da subito un intenso lavoro di apostolato e di formazione, continuando le sue attività culturali e formative nei convegni e nelle settimane sociali da lui presiedute e dirette con la partecipazione di personaggi illustri.

Nel 1957 Pio XII lo insignì della dignità di Assistente al Soglio Pontificio; prese parte al Concilio Ecumenico Vaticano II e fondò l’Istituto delle Oblate di Nazareth. Il 29 agosto 1967, gli venne conferita la cittadinanza onoraria della città di Oria in segno di gratitudine per le insigni opere realizzate. Il 19 marzo 1978, festa di San Giuseppe, in lieta obbedienza, lasciò il governo pastorale della Diocesi di Oria per raggiunti limiti di età, dedicandosi poi con sempre più vigoroso fervore alle sue “figlie novizie” e assicurando loro una adeguata formazione e impegnandosi nella stesura delle necessarie costituzioni. Il 24 maggio 2000, anno del grande Giubileo, passa alla Casa del Padre. Riposa nella Cappella delle Oblatedi Nazareth, a Villa Betania, Lanzo di Martina Franca.

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Per le Oblate di Nazareth, le strade del mondo sono molteplici, e con la protezione e la parola sempre viva del Fondatore, Mons. Alberico Semeraro, porteranno la gioia e un grande sorriso a tutti i fratelli e sorelle che incontreranno nel futuro che Dio vorrà donare loro.

FRAMMENTI DI MEMORIE

Sr. Amelia Andriani, tra le prime Oblate di Nazareth, racconta:

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“Era una vera famiglia, la nostra.  Il Fondatore era una santa persona, sapeva come guidarci, e all’occorrenza ci rimproverava anche. Ci ha insegnato così tante cose… Quando eravamo a Campomarino, ci occupavamo di oltre trecento bambini, bisognosi di ogni cosa. Noi eravamo giovani e piene di entusiasmo, ma è stato faticoso comunque; si lavorava molto. Io lavoravo in cucina, e quando arrivava il Fondatore – accadeva spesso – i bambini gli correvano incontro e gli battevano le mani; allora, mi affacciavo dalla finestra della cucina, e insieme a tutte le altre consorelle, partecipavo alla loro gioia. Il Fondatore ascoltava le poesie che i bambini avevano imparato, e dopo aver messo a letto i piccoli, si fermava nella nostra ricreazione e ci raccontava tutto, e quanto ci teneva! Non potrò mai dimenticare quei momenti.”

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I PASSI PIÙ IMPORTANTI DI QUESTI SESSANT’ANNI

di Addolorata De Padova, Madre Generale 

1) L’8 dicembre 1953, Mons. Alberico Semeraro fonda a Oria, dove era vescovo diocesano, l’Istituto religioso delle Oblate di Nazareth.

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Le sette suore ammesse alla alla Professione temporanea presso il Santuario di San Cosimo il 2 luglio 1956.

2) Sr. Amelia Andriani, Sr. Addolorata Prete, Sr. Filomena Gallo, Sr. Rosina Angolano, Sr. Cosima Guida, Sr. Cosimina Tomaselli, Sr. Donata Tomaselli e Sr. Maria Massari furono le prime candidate, che emisero la prima professione il 2 luglio 1956. Il Fondatore seguì personalmente la formazione delle Oblate, coadiuvato dal barbanita P. Brancati e da Sr. Agostina Bolzani, delle Suore Angeliche.

3) Il Fondatore scelse come responsabile e coadiutrice Sr. Filomena Gallo, che nominò Superiora Generale nel 1971, carica che ha mantenuto fino al 2006.

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4) Le prime Oblate svolgevano un umile servizio nella diocesi, per i seminaristi, e nella colonia diocesana di Campomarino, in provincia di Taranto, facendosi carico dell’animazione e dei servizi ai bambini bisognosi, segnalati dalle varie parrocchie. Oltre a ciò, le Oblate servivano presso il Santuario dei SS. Cosimo e Damiano a Oria.

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5) Nel 1956, Mons. Alberico Semeraro approvò le prime Costituzioni, alle quali seguirono quelle del 1972. L’Istituto è stato dichiarato di Diritto Pontificio il 5 gennaio del 1984 con Decreto n. 0.27-1/84.

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Le attuali Costituzioni sono state approvate con Decreto del 7 ottobre 1987 (Prot.n.0.27-1787). Per le pratiche di passaggio da Istituto Diocesano a Istituto Pontificio e per la redazione delle ultime Costituzioni, il Fondatore chiese la collaborazione di Padre Francesco Gioia, cappuccino, che all’epoca era ufficiale responsabile della Congregazione degli Istituti di Vita Consacrata e Società Apostoliche.

6) L’Istituto ha mosso i suoi primi passi in Puglia, ma oggi  è un Istituto internazionale con la ricchezza e i problemi che questa comporta. Questo è l’elenco attuale delle nostre Case:

  • Villa Betania (Casa Madre) a Martina Franca (Taranto – Italia) aperta il 3 ottobre 1964;
Villa Betania.

Villa Betania.

  • Maria SS.ma della Divina Provvidenza, a Francavilla Fontana (Brindisi – Italia) aperta l’11 ottobre 1965;
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Casa Maria della Divina Provvidenza a Francavilla Fontana.

  • Sacro Cuore (Casa Generalizia) ad Alberobello (Bari – Italia) aperta il 24 settembre 1968;
Casa Sacro Cuore ad Alberobello - Sede Generalizia - Scuola d’infanzia - Pensionato per anziane.

Casa Sacro Cuore ad Alberobello – Sede Generalizia – Scuola d’infanzia – Pensionato per anziane.

  • Madre della Divina Grazia, a Ponte Galeria (Roma) aperta il 24 settembre 1974;

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  • São José, a Petropolis (Rio de Janeiro – Brasile) aperta l’1 maggio 1989;

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  • Nazareth School, a Kaduna (nello stato omonimo – Nigeria) aperta il 21 agosto 1999;

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  • Maria Immacolata, a Roma, aperta l’8 febbraio 2003;

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  • Maria di Nazareth, a Ranchi (Jharkhand – India) aperta il 7 ottobre 2003;
  • Santa Famiglia, a Viçosa (Minas Gerais – Brasile) aperta il 29 luglio 2007;

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  • Sant’Alberico, a Ranchi, aperta il 28 dicembre 2008;

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  • Villa Betania, ad Abuja, (capitale dell’omonimo stato federale – Nigeria) aperta il 27 novembre 2014.

7) Dal 1980 al 2012 sono stati celebrati sei Capitoli Generali, più uno speciale; nel luglio 2018 si terrà l’ottavo capitolo generale.

8) La formazione iniziale prevede tre fasi: Probandato, Noviziato e Juniorato; la formazione permanente di tutte le Oblate; la pastorale vocazionale, costituiscono la sfida tra le più importanti e difficili. Un passo importante per la formazione delle nuove Oblate è stata l’istituzione, nella Casa Madre di Martina Franca, del Noviziato Internazionale, autorizzata dalla Santa Sede con lettera del 10 febbraio 2015.

9) L’8 settembre 2016, in occasione della festa della Natività di Maria Santissima, sono state poste in opera la casa di formazione e della scuola per l’infanzia a Khunti, in India, benedetta dal Vescovo Diocesano di Khunti Mons. Binay Kandulna.

Varie sono state le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare e che, con l’aiuto di Dio, abbiamo superato; resta l’abbandono di alcune consorelle.

Con la circolare del 25 settembre 2016, nel presentare le linee di massima del programma per il 60° anniversario della Fondazione dell’Istituto, il Consiglio Generale nutre la speranza di un rinnovamento spirituale per tutte le Oblate di Nazareth; e propone una preghiera composta dal Fondatore “Elevazione a Maria”, oltre agli uffici quotidiani; e chiede che sia invitato mensilmente un esperto sulla vita religiosa per aiutarci ad approfondire la nostra vita di consacrazione in Comunità.

Inoltre, il Consiglio Generale ha preso in considerazione il primo corso di formazione – auspicandone altri in futuro – a Nazareth e in altri luoghi della Terra di Gesù. A questo primo corso verrà data la priorità di partecipazione alle prime Oblate di ogni nazione in cui l’Ordine è presente (Italia, Brasile, India, Nigeria, Filippine). Ciascuno può suggerire e proporre altre iniziative che siano espressioni di gioia, di condivisione fraterna come il “gemellaggio spirituale”.

Nel giorno della Santa Famiglia di Nazareth, un busto del Fondatore è stato collocato nella “Casa Betania” di Martina Franca.
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Giorno 8 dicembre 2016, solennità dell’Immacolata Concezione, con animo pieno di gioia e giustificata commozione, la Madre generale ha dichiarato aperta la celebrazione del 60° anniversario della fondazione dell’Istituto delle Oblate di Nazareth, dando così inizio all’anno Giubilare. Ringraziando il Signore per la vocazione, che si esprime nel vivere la spiritualità nell’umile quotidianità delle piccole cose, sull’esempio della Famiglia di Nazareth, ha fatto memoria di S. Ecc. Mons. Semeraro, e ha ringraziato Madre Filomena Gallo e tutti coloro che si sono prodigati e si prodigheranno per il buon esito di questo anno straordinario, sotto la protezione della Vergine Immacolata.

Giorno 5 abbiamo accolto nella casa di Martina Franca le suore provenienti dalle diverse parti d’Italia, e Sua Ecc. Mons. Francesco Gioia ha reso la nostra comunità una vera fraternità gioiosa per tutta la durata del loro soggiorno.

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È stata una occasione importante, perché abbiamo vissuto una comunione di intenti anche con le nostre suore delle case dell’estero, con le quali abbiamo scambi di esperienze attraverso la narrazione per via telefonica dei nostri vissuti; abbiamo percepito la freschezza delle origini, insieme alle loro speranze e ai loro sogni; Madre Filomena Gallo ha condiviso con noi ricordi commoventi; Mons. Gioia ha poi guidato momenti di preghiera, di ascolto, di riflessione, di convivialità, e di commozione mentre si rendeva tutti insieme omaggio alle spoglie del Fondatore.

La lode a Dio nella celebrazione Eucaristica è stata elevata con canti e danze delle suore provenienti dall’India, dal Brasile, dalla Nigeria e dall’Italia, assumendo piacevoli tonalità cromatiche in uno spirito di entusiasmante internazionalità che ci univa nella condivisione della fede nel nostro unico DIO. Le giornate si sono concluse in allegria, nella soddisfazione di tutti, suore e amici.

“…Dio guida la nostra storia secondo il suo piano provvidenziale. Il rinnovamento auspicato non consiste tanto nella fuga in avanti, ma nel ritorno alla freschezza delle origini che alimenta la profezia del nostro carisma specie nel servizio silenzioso ai più bisognosi conforme allo stile di vita della Santa Famiglia di Nazareth.”

(Madre Generale Addolorata De Padova 2 gennaio 2017).

Giorno 17 gennaio 2017, alle ore 12,45, madre Filomena Gallo è ritornata alla casa del Padre lasciando un grande vuoto nell’Istituto delle Oblate di Nazareth. La Madre Generale Addolorata De Padova ricorda i punti più importanti della sua vicenda terrena:

Nata a Fragagnano (Taranto) in una agiata famiglia di otto figli, di cui sette ragazze, si trovò a guidare ben presto i suoi fratelli, dimostrando già allora capacità organizzative. Istruita da un precettore per le classi elementari, frequentò in seguito il collegio delle Salesiane del suo paese.

Madre Filomena fu la prima a rispondere all’appello di don Celestino Semeraro, fratello del nostro Fondatore e parroco della sua parrocchia, che cercava disponibilità per realizzare il progetto del vescovo di Oria suo fratello, ossia la fondazione di un Istituto Religioso per le varie necessità pastorali della diocesi, tra le quali la cura del seminario diocesano e del santuario dei Santi Cosima e Damiano e delle colonie permanenti estive a Campomarino.

Cominciò così il suo cammino assieme ad altre otto aspiranti, non senza difficoltà, data la volontà dei genitori, che all’inizio erano per nulla favorevoli, ma lei, decisa e combattiva, fece i suoi primi passi nell’Istituto che Mons. Semeraro aveva ispirato al carisma della Santa Famiglia di Nazareth: umiltà, sacrificio, generosità, entusiasmo e gioia.

Fin dall’inizio, il Fondatore affidò la guida dell’Istituto a Suor Filomena per il suo carattere intraprendente, per il suo entusiasmo, per la sua gioiosa convinzione di appartenere alle Oblate di Nazareth, al punto che, a volte, egli stesso aveva difficoltà a dominare il suo temperamento energico e deciso.  Fu eletta ufficialmente Madre generale durante il primo Capitolo Generale del 1980, confermando tale carica in tutti i capitoli successivi fino al 2006; poi, fino al 2012, è stata vicaria generale.

La sua vita ha coinciso con ben 57 anni del nostro Istituto. Ha trascorso gli ultimi anni  nella Casa di Martina Franca, dove la consultavo per questioni di governo; mi elargiva consigli, parole di esortazione. È stata un punto di riferimento.

Sotto il suo generalato, l’Istituto divenne di diritto Pontificio (1 maggio 1984); la Santa Sede ha approvato le nuove Costituzioni (7 ottobre 1987); tutte le attuali Case dell’Istituto, su preciso desiderio del Fondatore, sono state aperte da Lei, dimostrando grande coraggio e tenacia nel superare varie difficoltà soprattutto, quando l’Istituto ha acquistato dimensioni internazionali con l’apertura di Case in Brasile, in Nigeria e in India.

Madre Filomena si preoccupò di far conseguire a molte Consorelle il diploma necessario per poter svolgere il loro apostolato nella scuola dell’Infanzia e nella scuola elementare e organizzò per tutto l’Istituto diversi corsi di aggiornamento. In una circolare del 2 luglio 1971 scriveva:

“Vorrei dirvi una cosa che leggo e sento ripetere spesso: ‘Aggiornamento, aggiorniamoci’. Vorrei farvi notare che aggiornarsi vuol dire che la crescente dissipazione del mondo richiede altrettanto    impegno nella fedeltà alla nostra vocazione, e quindi una più profonda conversione del nostro cuore. L’aggiornamento per noi religiose è sinonimo di perfezionamento e di progresso nella santità. E noi dobbiamo intenderlo così.

 In diverse circolari, esprimeva il pensiero di Sua Eccellenza, richiamando alla mente e al cuore il modello di Maria quale donazione di sé e del servire umile, nel modello dell’unione della Santa Famiglia. L’insistenza alla preghiera per “noi piccole oblate di Nazareth, che occupiamo il posto più umile in questa epoca così turbinosa del mondo e della Chiesa” era suo continuo richiamo.

Il 2 luglio del 1969 scriveva:

“Lo spirito di preghiera deve essere come l’aria che respiriamo, che non consiste nella preghiera vocale che facciamo più o meno bene, ma è fare del lavoro, della stanchezza, delle inevitabili difficoltà e sacrifici dell’intera giornata, una offerta continua ed amorosa con Cristo presente in noi e negli altri, con molta serenità fiduciose del Suo Amore”. Nello stesso anno scrive: “Per spirito di preghiera non si intende solamente stare in cappella con il libro e la corona in mano, ma vivere la propria giornata di lavoro in unione a Cristo vivente e operante in noi e quindi in silenzio e raccoglimento”. Nelle sue esortazioni era molto diretta e concreta.”

Aveva un’indole schietta e incisiva quando descriveva la vita dell’Istituto, come emerge nella circolare della quaresima del 1984, in cui ammetteva che, per grazia di Dio, nella nostra famiglia c’è spirito di sacrificio, impegno nel lavoro, amore per la pulizia e per l’ordine degli ambienti, ma enumerava senz’altro una serie di difetti che ledono alla comunione fraterna.

Il 10 giugno 1989 scriveva:

“Mie care suore, un proverbio dice che “l’ottimo è nemico del bene”. Non stiamo a perdere tempo a progettare quello che potremmo fare domani, se ci trovassimo in posti o con persone diverse; facciamo il bene oggi e facciamolo bene; santifichiamo il momento presente, facciamo fruttificare i nostri talenti oggi; lasciamo stare il domani, perché il domani non sappiamo se lo raggiungeremo.”

Così, con questi messaggi sempre di grande attualità, vogliamo conservare il ricordo di Madre Filomena Gallo, prima collaboratrice del nostro Fondatore e prima Superiora generale, esprimendo tutte insieme la nostra gratitudine attraverso la preghiera e la messa in pratica dei suoi insegnamenti. Da buona religiosa, ha espresso per iscritto (25 marzo 2002) il desiderio di essere sepolta nella Cappella dell’Istituto di Francavilla Fontana per sentirsi sempre in comunione con le consorelle vive e defunte.

(Circolare del 18 Gennaio 2017)

Carissime Consorelle,

In questa circolare del 7 dicembre 2017, la Madre Generale traccia una sintesi delle tappe più significative dell’anno giubilare, ricorrenza che ha segnato un approfondimento del nostro carisma basato sulla spiritualità della Santa Famiglia di Nazareth. Con l’aiuto di Dio, le iniziative proposte nella circolare del 19 marzo 2017 sono state portate a termine.

Pellegrinaggio alla Santa Casa di Loreto

Nei giorni 11 – 16 luglio un primo gruppo di cinquantaquattro Oblate ha potuto fare gli Esercizi Spirituali predicati da Mons. Francesco Gioia. Il pensiero del nostro Fondatore si ispirò fin dagli inizi all’umile famiglia di Nazareth, a cui volle collegare e affidare la nascente famiglia religiosa (art. 12 delle nostre Costituzioni) ed esortava ad “assimilare, come meglio è possibile, lo spirito che animava la Santa Famiglia di Nazareth”.

Il momento più bello è stato quello della Professione Temporanea per diciotto Novizie, e Perpetua per sei Juniores (tre nigeriane e tre indiane). Al ritorno, il gruppo si è fermato a Lanciano nella chiesa di S. Francesco, dove è avvenuto il Miracolo Eucaristico.

Dal 21 al 26 agosto, un secondo gruppo di quindici Oblate, accompagnate dalla superiora Sr. Immacolata Carrozzo, si è recato a Loreto per gli Esercizi Spirituali predicati da Padre Nicola Gildi, nel corso dei quali è stato dedicato un giorno alla spiritualità di San Francesco, con visita guidata ad Assisi e nei luoghi francescani più cari al Santo. Sulla via del ritorno, come il gruppo precedente, ci si è fermati a Lanciano.

Tutte le Oblate che risiedono in Italia – eccetto le ammalate che ci hanno seguito con lo spirito – hanno avuto la possibilità di pregare nella Casa della Madonna, traendo forza anche da quanto scriveva San Giovanni Paolo II il 15 agosto 1993: “La Santa Casa ricorda anche la grandezza della vocazione alla vita consacrata e alla verginità per il Regno, la quale ebbe qui la più gloriosa inaugurazione nella persona di Maria, Vergine e Madre”.

Pellegrinaggio in Terra Santa

Tra i giorni 5 e 12 settembre 2017, dopo un breve corso di “geografia biblica” tenuto da P. Luigi Orlandi, un gruppo di diciannove Oblate si è recato in Terra Santa; erano parte del gruppo quattro rappresentanti di Brasile, Nigeria, India e Filippine, inviate dal Consiglio generale per sottolineare l’unità dell’Istituto.

Preghiera, emozione, stupore, gratitudine. Queste sono state le compagne inseparabili per tutto il viaggio, ma il momento più intenso per noi è stato vedere le pareti della Casa della Madonna. Mi piace citare le parole pronunziate a Nazareth il 15 gennaio 1964 dal Beato Paolo VI:

“La Casa di Nazareth è la scuola dove si è iniziato a comprendere la vita di Gesù, cioè la scuola del Vangelo. Qui si impara ad osservare, ad ascoltare, a meditare, penetrare il significato così profondo e così misterioso di questa manifestazione del Figlio di Dio tanto semplice, umile e bella. Da Lui impariamo, quasi senza accorgercene, ad imitare”. 

Tale iniziativa si è potuto realizzare grazie al sostegno di benefattori, amici di S.E. Mons. Francesco Gioia.

Varie iniziative in Nigeria, India e Brasile.

Le consorelle residenti all’estero si sono unite spiritualmente a tre pellegrinaggi, recandosi in un importante santuario del proprio Paese d’appartenenza. Riportiamo qui alcuni frammenti di relazioni di tali eventi.

 Nigeria

“[…] quando siamo arrivate a Aokpe, nello Stato di Benue, accompagnate da amici del luogo, abbiamo percorso una lunga pista di penitenza in ginocchio, per arrivare sul luogo delle apparizioni della Beata Vergine Maria.

A Enugu, dove c’è il Santuario di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, ci è apparso il sole sopra le nuvole e l’arcobaleno nel cielo. Per noi è stato un grande dono respirare l’aria pulita sulla collina della Madonna del Perpetuo Soccorso. A Onitsha abbiamo pregato sulla tomba del beato Iwene Tansi, e tre sorelle hanno rinnovato i voti.

Abbiamo visitato un monastero benedettino. Abbiamo pregato e cantato canzoni che sembravano librarsi verso il cielo come angeli e in alcuni momenti abbiamo goduto di felicità. È stato un momento molto bello vissuto insieme che resterà nella nostra memoria per tutta la vita. Grazie.”

India

“Noi, suore Oblate di Nazareth di Bariatu e di Lalpur–Ranchi, in India, dopo esserci preparate con la novena alla Madonna del Buon Viaggio, e una giornata di ritiro spirituale, il 25 ottobre 2017 siamo partite dalla stazione di Ranchi per Bandel–Calcutta.

Siamo arrivate al Santuario del Buon Viaggio il 26  e i padri Salesiani ci hanno ospitate. Abbiamo pregato, ascoltato e animato la Messa solenne ringraziando Dio per tutti i benefici; durante l’omelia Padre Kapil Toppo ha spiegato la forza e grandezza della Madonna che intercedette per  ottenere il permesso dall’imperatore (1571c.) di predicare liberamente il Vangelo.

Questo santuario è luogo di preghiera affollato da molti pellegrini e come loro anche noi ringraziamo per averci dato l’occasione di fare un pellegrinaggio dove abbiamo sentito l’amore e la tenerezza della Madonna verso di noi.”

Brasile

“Le Oblate del Brasile a Novembre, si sono recate in pellegrinaggio a Petropolis nel santuario del Buon Gesù, e l’8 dicembre – anche se è stato impossibile riunire tutte le consorelle in una sola casa – si sono unite ugualmente in spirito di preghiera a Viçosa, nel santuario de Nossa Senhora Aparecida”.

Juniorato Internazionale

Un grande frutto del 60° anniversario della fondazione è stata l’istituzione dello Juniorato Internazionale, stabilito all’unanimità dal Consiglio Generale nella riunione del 02 giugno 2017, dopo aver superato alcune difficoltà organizzative.

Fino ad allora le Juniores venivano trasferite in diverse Case dove si dedicavano a piccoli incarichi sotto la direzione di una Maestra, che non poteva dedicarsi completamente a loro avendo già altre attività da svolgere. Lo scopo di tale provvedimento è lo stesso che ci ha indotto a organizzare il noviziato internazionale, ossia assicurare una seria formazione unitaria per tutto l’Istituto.

Vi fanno parte le diciotto neo-Professe. Non avendo una Casa provvista di strutture adeguate dove collocarle tutte insieme, ne abbiamo assegnato nove a Roma, nella Casa “Maria Immacolata”, e nove a Foggia, presso l’ex Convento dei Frati Minori che, con provvidenziale generosità, ci hanno concesso in uso gratuito per cinque anni. Abbiamo lasciato le quattro Juniores a Francavilla Fontana perché possano continuare a frequentare il IV anno nell’Istituto Statale professionale per l’Economia e il Commercio, e le ultime quattro a Ranchi, in India, dove porteranno a termine gli studi intrapresi.

Sono state nominate delegate della Superiora Generale Sr. Raffaella De Stradis a Roma e Sr. Janet Sabo a Foggia, e come maestre delle Juniores Sr. Giuliana Kandulna e Sr. Janet; a Foggia funge da Vicaria e da vice Madre e maestra Sr. Rosita Dungdung. Tutte le Juniores di Roma frequentano un corso d’italiano presso l’università LUMSA. Tre di loro sono iscritte presso l’Università Urbaniana.  Quattro frequentano anche il Pontificio Istituto di musica sacra e due ricevono lezione di sartoria. Le Juniores di Foggia frequentano corsi di Teologia presso l’Istituto di Scienze Religiose della Diocesi e frequentano corsi di italiano, di musica e a giorni cominceranno a frequentare la scuola di O.S.S. e di taglio e cucito.

60° anniversario di Fondazione

La chiusura del 60° anniversario della Fondazione si è tenuta a Martina Franca per la festa dell’Immacolata Concezione. Giorno 6 dicembre sono arrivate a Francavilla Fontana le Oblate da Roma e da Foggia, raggiunte da Mons. Francesco Gioia, che si è unito a noi in comunione fraterna.

Nella mattina del 7 dicembre, tutte le Oblate delle Case Italiane si sono recate in pellegrinaggio al Santuario dei Santi Cosimo e Damiano, e Padre Tarcisio Foccoli ha tenuto una conferenza sul Fondatore e sul Carisma dell’Istituto. È seguita la S. Messa celebrata da Sua Ecc. Mons. Francesco Gioia in suffragio del nostro fondatore e delle nostre Consorelle defunte. Nello stesso momento, venivano celebrate messe analoghe nelle nostre case all’estero. Nel pomeriggio, don Pietro Chirico, nostro benefattore, ha tenuto una conferenza sul tema: “Testimone di un disegno di Dio”, seguito dall’intervento della Madre Generale sul Noviziato e Juniorato Internazionale di Foggia e di Roma. L’Adorazione Eucaristica e la celebrazione dei Vespri hanno concluso la giornata.

La mattina dell’8 dicembre, tutte le Oblate si sono ritrovate a Martina Franca per la rinnovazione dei voti davanti alla tomba del Fondatore e per l’ingresso al noviziato di alcune postulanti. È seguita la Santa Messa presieduta da S. E. Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo Metropolita di Taranto.

Nel pomeriggio, alle ore 15, l’ORA dell’UNITÀ: sono state raggiunte telefonicamente le nostre case in Nigeria (ore 15) in Brasile (ore 12) e in India (ore 19,30). È stato un momento molto bello, commovente, da ripetere: ci siamo sentite una vera e unica famiglia.

Padre Alessandro Mastromatteo, Ministro provinciale dei Frati Minori di Foggia, ci ha offerto una interessante conferenza sugli aspetti della vita consacrata vissuta in comunità. È stato doveroso ringraziarlo anche per averci consentito l’uso gratuito per cinque anni del loro Convento a Foggia.

Il solenne Te Deum presieduto da S.E. Mons. Francesco Gioia alla presenza di amici e benefattori ha concluso le celebrazioni. È seguito un rinfresco e la distribuzione di un “ricordino” a tutti con la gioia nel cuore,  conl’augurio di frutti copiosi che certamente scaturiranno da questa bella circostanza per la crescita dell’Istituto delle Oblate di Nazareth.

Sr. Addolorata De Padova (Superiora Generale)