Gli inizi ad Oria (Brindisi)

MADRE MIA FIDUCIA MIA

L’inizio del mio Episcopato nella Diocesi di Oria non fu facile, avendo incontrato un cumulo di difficoltà logistiche di ogni genere.

Pregando e meditando nella Cappellina dell’Episcopato, davanti a questa immagine della Madonna della Fiducia, da me tanto amata e venerata fin dagli anni di formazione nel Seminario Romano Maggiore, ho avuto la feconda ispirazione di dar vita ad un Istituto Religioso che potesse supplire alle carenze di servizio ed alle impellenti necessità in cui era venuta a trovarsi la Chiesa locale.

Preoccupato per le necessità dell’apostolato contemporaneo e meditando nella luce del piano divino, la figura di Maria SS.ma, amorosamente attenta alle esigenze della Chiesa, mi si presentò come feconda ispirazione, l’idea di vita e azione: “Affiancare all’attività del Clero, in forma secondaria ma complementare, quella di anime femminili, che, in ispirito di consacrazione, ne integrassero l’opera, dove potesse essere utile, anche con umili servizi: come le pie donne che, con Maria, seguivano Gesù”.

Nacquero così le Oblate di Nazareth.

Alla Madonna della Fiducia affido e consacro questo Istituto, perché viva e cresca nello spirito di Nazareth, che è caratterizzato dall’impegno costante: vivere ed agire in intima unione a Cristo, anche nelle più umili mansioni, come Maria di Nazareth.

Le Oblate di Nazareth

La Sua opera più impegnativa, la scelta più difficile, la cura più attenta egli rivolse alla necessità di assicurarsi una struttura di servizi che potesse consentirGli di gestire le sue realizzazioni, dal Santuario di San Cosimo alla sede vescovile, dal Seminario alle Colonie estive e permanenti, nonché al mantenimento delle opere che si facevano sempre più frequenti e sempre più complesse

Questa prospettiva Egli congiungeva con la scelta di un percorso di particolare rilevanza, quello della conciliazione degli impegni pratici con la vocazione religiosa. Solo contemperando questi fattori poteva compiere il grande disegno di realizzare una complessa struttura di persone e di spiritualità a servizio del Signore e rivolta a soddisfare le esigenze di una comunità sempre più bisognosa di guida illuminata.

Nasceva in Lui, forse senza che alle origini ne fosse pienamente consapevole, il disegno di costituire una Istituzione Religiosa femminile, rivolta non solo al soddisfacimento dei bisogni quotidiani delle superbe strutture che aveva intanto realizzato, ma che volgesse la propria opera ed il proprio impegno anche verso le necessità dei malati, degli anziani, dei fedeli, dei minori orfani di affetti familiari.

Questo è stato il disegno di grande spessore che Gli è stato di conforto durante la sua missione vescovile e che lo ha gratificato anche quando per limiti di età ne cessò l’esercizio attivo.

Da queste sue idee, da queste sue esigenze, da queste Sue prospettive, secondo il principio enunciato nel suo stemma vescovile, mons. Alberico Semeraro ha potuto esaudire la divina volontà, venendo incontro ai bisogni di tanti fedeli che avevano sperato nel sostegno del Signore.

L’Istituto Oblate di Nazareth, questa “Opera” sviluppatasi negli anni, secondo il tracciato di dedizione ed amore presente nella vita pastorale di S. E., sia in Italia che in diversi Paesi di altri continenti, venne affidato alla attenta e lodevole direzione della Superiora Generale, sr. Filomena Gallo, e sta raccogliendo unanimi consensi e riconoscimenti, grazie all’impegno generoso e prezioso delle Suore che operano in favore di collettività diverse, nel ricordo e secondo la volontà del loro Fondatore.

“San Cosimo alla Macchia”

La Chiesa del Santuario di S. Cosimo, già meta di migliaia di pellegrini provenienti da Oria e dalle diocesi circonvicine e luogo di miracoli ottenuti per intercessione dei fratelli martiri Cosma e Damiano (detti “Santi medici”), sorgeva a 6 km da Oria, povera e quasi abbandonata in una campagna deserta. Si riempiva di una folla fluida e disordinata solo nei giorni dei grandi pellegrinaggi: il 5° giovedì dopo Pasqua e il giorno dell’Ascensione.

Con tenacia invincibile e imprevedibile genialità, affrontando e sostenendo per molto tempo le critiche e le derisioni di non poche persone, il Vescovo Semeraro, iniziò e portò a compimento con immensi sacrifici, nel tempo, la costruzione di un complesso di opere grandiose, per offrire comodità, ordine e svago ai pellegrini di S. Cosimo. Così che il Santuario divenne in breve tempo un centro attivissimo di vita spirituale e meta turistica per tutta la regione pugliese.

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Il santuario di San Cosimo alla Macchia con le nuove costruzioni terminate nell’anno 1978

Comprese il bisogno e sentì il dovere di sostenere e accompagnare l’itinerario del tradizionale pellegrinaggio dei fedeli, non solo del territorio ma anche dei fedeli di regioni vicine, verso l’antico e venerato Santuario di S. Cosimo alla Macchia, per cui volle operare per consentire che l’antica Chiesetta fosse ristrutturata per soddisfare i nuovi e sempre più complessi bisogni, e per costruire un’area estesa di servizi e distrazioni che consentissero ai forestieri una sosta meno pesante di quella dei tempi passati.

I fedeli, diceva, sono il nostro gregge che non ha solo bisogno di riparo spirituale che trovano nella Chiesa, ma anche di stimoli ricreativi che ne accompagnino la devozione: per questo realizzò un magnifico altare all’aperto, essendo ormai insufficiente la Chiesa a contenere la moltitudine dei pellegrini, ed anche un Giardino Zoologico – Museo Didattico perché i bambini specialmente potessero coinvolgersi nel mondo degli animali, che educa gli animi e propone sentimenti di amore e di rispetto, con i tanti esemplari della fauna, anche di quella non presente nei nostri territori.

Il Vescovado

 Il decoro della Chiesa aveva grande importanza, perciò Mons. Semeraro si propose di riabilitare l’antica sede del Vescovado, per riportarlo all’antico splendore con opere di ristrutturazione e d’arte, sotto la direzione di valenti architetti, coi quali collaborava quotidianamente e che rimanevano ammirati dalle Sue doti di intelletto, ma ancor più dalla sua competenza nel campo, scambiando con lui pareri e soluzioni di alto livello.

Le Chiese Parrocchiali istituite da Mons. Alberico Semeraro

Parrocchie erette in Diocesi dall’anno 1947 al 1978

  • Francavilla Fontana (15 agosto 1947): P. del Carmine, P. Anime Purganti in S. Eligio, P. dell’Immacolata, P. dei Cappuccini Vecchi sotto il titolo dello Spirito Santo, P. dei Sette Dolori;
  • Oria (22 agosto 1947): S. Francesco d’Assisi, S. Domenico;
  • Sava (6 dicembre 1949): SS. Cosimo e Damiano
  • Latiano (5 gennaio 1951): S. Cuore
  • Sava (10 aprile 1957): P. S. Famiglia
  • Manduria (15 ottobre 1961): S. Michele Arcangelo
  • Latiano (1 agosto 1964): S. Giuseppe
  • Manduria (1 novembre 1964): S. Giovanni Bosco
  • Ceglie Messapica (6 gennaio 1965): Maria Immacolata Madre della Divina Provvidenza
  • Manduria (15 agosto 1965): Madonna del Rosario
  • Torre S. Susanna (30 ottobre 1966): Cristo Re
  • Francavilla Fontana (29 giugno 1971): Maria SS. della Croce
  • Manduria (15 agosto 1973): S. Paolo della Croce
  • Erchie (6 ottobre 1974): SS. Salvatore
  • Avetrana (20 ottobre 1974): S. Cuore
  • Oria (1 ottobre1976): S. Francesco di Paola

Oria, 8 settembre 1982 – Sac. Vincenzo Baldari – Cancelliere Vescovile